Cosa fare quando il drone non risponde?

Il livello di inquinamento elettromagnetico, in fabbrica, era così alto che il drone non rispondeva ai comandi.
Dovevo realizzare le fotografie ed i filmati necessari alla nuova stesura del sito web di una fabbrica di Castenazo -Bologna.
La loro principale attività è la produzione di stampi in alluminio di grandi dimensioni per conto terzi.
Il mio compito era soprattutto quello di riprendere dall’alto le movenze del costosissimo braccio robotico. Naturalmente il drone non riusciva a volare rispondendo perfettamente ai comandi di pilotaggio. I campi magnetici nel capannone erano così elevati che il rischio di una serata risposta alle manovre poteva essere pericolosa, per le persone, gli impianti ed anche il drone stesso che non è che costi poco.
Fu così che passammo al piano “B”. Il Piano B consisteva nel sollevare il fotografo – il sottoscritto in quel caso – su una piattaforma ancorata la braccio gru di un muletto.

Fu così che mi ritrovai ad una altezza di quattro cinque metri, quasi al di sopra del braccio robotico, con macchina fotografica, telecamera e treppiede, ad oscillare assieme al muletto per raccogliere le immagini richieste.

Questo è una delle situazioni di “bassa” sicurezza” in cui si trova ad operare il fotografo.

©Roberto Salvatori