Quando il cliente si affaccia alla porta delleo studio e chiede: “Posso venire con il mio cane?”

La signora affacciò il viso oltre la porta socchiusa dello studio. Sorrideva guardando il muso della mia cagnolina che le scodinzolava. 

–  Non c’è problema, mettiamoci d’accordo sulla data. – le dissi.

Fu così che un pomeriggio di qualche giorno dopo la signora venne, elegantissima, con un trucco perfetto e la chioma appena uscita dalla parrucchiera. 

La accompagnava una bella cagnolina tutta bianca e nera. Quasi una gemella della mia , che, per evitare atriti con altri animali, era rimasta a casa. 

– Tra un attimo viene mio marito – mi dice la signora, mentre inizio a disporre le luci ed a settare la macchina fotografica.

– Non c’è problema. – le ribatto io.

Ma il problema c’era: quando arrivò il marito, questi era in compagnia di altri 5 cani, di tutti i colori e di tutte le taglie.

Una confusione incredibile nello studio. Non potei certo garantire l’artisticità degli scatti quel giorno. Tutto era in movimento, anche la signora elegante ed il marito che rincorrevano per lo studio uno o l’altro cane. Giusto quando qualcuno, cane o umano, passava sotto i flash, scattavo la foto.

Giorni dopo, facendo nuovamente capolino, dietro lo stipite della porta socchiusa dello studio , agitando le mani con un grande sorriso, mi disse la sua grande soddisfazione per le fotografie, ringraziandomi ripetutamente “per la mia pazienza”.

©Roberto Salvatori